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World Watch List 2022
Sono 360 milioni i cristiani perseguitati! Quando finirà?
La domanda l’ho già fatta, tantissime volte. Ed è quella di sempre:

 

*** fino a quando staremo a guardare, fino a quando persisterà l’indifferenza delle istituzioni europee davanti a uno dei drammi più sconvolgenti dei nostri tempi: l’ignobile persecuzione ai danni dei cristiani nel mondo a causa della Fede?

 

Già dalla settimana prossima – a causa di tutto quello che leggerai in seguito – l’Osservatorio sulla Cristianofobia organizzerà una campagna di sensibilizzazione delle istituzioni europee riguardo l’intollerabile e continua persecuzione nei confronti dei cristiani.

 

Ti chiederò, come primo passo, di firmare una petizione al Presidente della Commissione Europa, l’on. Ursula von der Leyen, perché sia al più presto nominato il nuovo “Incaricato per la libertà di religione e di credo nel mondo”.

 

Un ruolo che può risultare, come è già stato, determinante in certe situazioni. Eh bene, è da settembre che questa carica rimane vacante, da quando l’ultimo “Incaricato”, il cipriota Christos Stylianides, è rientrato in patria.

 

Il fatto è che sono oltre 360 milioni nel mondo i cristiani che subiscono un livello alto di persecuzione, di discriminazione e di umiliazione a causa della propria fede.

 

A confermarlo è l’ultimo rapporto – la World Watch List 2022 – presentato il 19 gennaio da Open Doors, l’agenzia americana di difesa dei cristiani perseguitati.

 

In seguito, ti presento un riassunto di quanto denuncia la World Watch List 2022 di Open Doors.

 

1) Sono oltre 360 milioni nel mondo i cristiani che subiscono la persecuzione e la discriminazione a causa della propria Fede. Così, di ogni sette cristiani nel mondo, uno è perseguitato. È il più alto livello di persecuzione da quando la World Watch List di Open Doors è stata pubblicata, 29 anni fa.

 

2) Anche se è la violenza quello che attira maggiormente l’attenzione, le vessazioni quotidiane, affrontate dalle comunità cristiane è altrettanto devastante, e anch’esse in costante aumento.

 

Queste vessazioni si esprimono in forme diverse: discriminazione sul lavoro, pressioni per rinunciare alla Fede da parte dei membri della famiglia, essere gli ultimi della fila per gli aiuti di Stato e le medicine, una burocrazia che impedisce l’autorizzazione delle chiese, e così via.

 

3) I cristiani uccisi per ragioni legate alla fede crescono di oltre il 23% (sono stati 5.898 nel 2020), con la Nigeria sempre epicentro di massacri (4.650 cristiani uccisi). La World Watch List ricorda che questi numeri sono da ritenere “conservativi”.

 

4) Con la presa del potere da parte dei Talebani, l’Afghanistan diventa il paese più pericoloso al mondo per i cristiani. Subito dopo viene la Corea del Nord dove – malgrado il secondo posto in classifica – la persecuzione ai cristiani è in costante aumento;

 

5) L’oppressione islamica rimane una delle fonti principali della intolleranza anticristiana. Infatti, nelle prime 5 posizioni dei paesi dove i cristiani sono perseguitati, 4 sono nazioni islamiche: Afghanistan, Somalia, Libia e Yemen.

 

6) Cresce il fenomeno di una chiesa “profuga”, sempre più cristiani sono in fuga dalla persecuzione;

 

7) Desta preoccupazione “il modello Cina” di controllo centralizzato sulla libertà di religione dei cristiani.

 

(potrai ottenere il report completo della World Watch List sul sito di Open Doors https://www.opendoorsusa.org/christian-persecution/world-watch-list/)

 

In seguito, e al volo, ecco quello che succede in:

 

Afghanistan: La World Watch List dipinge un quadro sconvolgente della vita della piccola e nascosta comunità cristiana.

 

Gli uomini cristiani vanno quasi certamente incontro alla morte, se la loro fede viene scoperta.

 

Per quanto riguarda le donne e le ragazze, queste possono evitare la morte, ma soltanto per essere date in moglie come “bottino di guerra” a giovani combattenti talebani. Altre vengono violentate e poi sottoposte alla tratta.

 

Il governo talebano ha ottenuto l’accesso a documenti che hanno contribuito all’identificazione dei cristiani afgani. Questi sono spesso arrestati al fine di scovare reti di cristiani e poi uccisi. Gran parte della popolazione cristiana è scappata nelle regioni rurali o nei campi profughi delle nazioni vicine.

 

Corea del Nord: A causa di una nuova legge contro il cosiddetto “pensiero reazionario”, la Corea del Nord ha visto un aumento del numero di cristiani arrestati. L’arresto significa inevitabilmente imprigionamento in uno dei brutali “campi di rieducazione” della nazione, dai quali pochi escono vivi.

 

Pakistan: Il Pakistan rimane la seconda nazione al mondo dove si manifesta più violenza anticristiana. Anche l’Iran rimane tra le nazioni dove la vita dei cristiani è difficile. Costretti ad incontrarsi in piccoli gruppi clandestini, i cristiani e le chiese sono percepiti come minacce al regime islamico. E come in quasi tutti i paesi islamici, i convertiti al cristianesimo sono esposti a maggiori rischi.

 

India: è sempre di più influenzata dall’ideologia nazionalista induista, secondo la quale essere indiano significa essere indù.

 

L’ondata di violenza contro cristiani e altre minoranze religiose da parte di bande di cosiddetti “vigilanti” è ignorata o addirittura incoraggiata da parte di leader politici indiani, e accompagnata da un’impennata di misinformazione e propaganda sui principali mezzi di comunicazione e social media.

 

Cina: Cresce il fenomeno del “nazionalismo cinese”. Nuove regole richiedono ai cristiani di sostenere la leadership del Partito Comunista e il sistema socialista.

 

Non devono “mettere in pericolo la sicurezza nazionale” o “dividere il paese”. Si tratta di un’ulteriore estensione del processo di “sinicizzazione” del cristianesimo, mediante norme che regolano l’organizzazione dei culti, la selezione dei responsabili ecclesiali e l’assunzione del personale.

 

Riguardo alle violenze subite dalle donne, la World Watch List 2022 constata che è difficile raccogliere dati certi sul numero di donne cristiane vittime di stupro e abusi a causa della loro fede: in molti paesi le denunce sono rare, per ragioni culturali e sociali.

 

Un dato minimo di partenza, secondo le stime della World Watch List, incrociate con testimonianze raccolte: sono stati registrati 3.100 casi, a cui si sommano oltre 1.500 matrimoni forzati. Sono, però, cifre da considerare come la punta di un iceberg ben più imponente, uno sguardo furtivo su un sommerso allarmante.

 

Al presentare il report World Watch List 2022, Christian Nani, rappresentante di Open Doors per l’Italia, non si mostra ottimista:

 

“Il primo posto dell’Afghanistan nella World Watch List 2022 è motivo di profonda preoccupazione. Oltre all’incalcolabile sofferenza per la comunità cristiana in Afghanistan, manda un messaggio molto chiaro agli estremisti islamici di tutto il mondo: ‘Continuate la vostra brutale lotta, la vittoria è possibile’.”

 

Come ti accennavamo prima, già dalla prossima settimana, l’Osservatorio sulla Cristianofobia organizzerà una campagna di sensibilizzazione delle istituzioni europee riguardo l’intollerabile e continua persecuzione ai danni dei cristiani.

 

Il primo passo sarà quello di chiedere all’Unione Europea, nella persona del Presidente della Commissione Europea, la tedesca Ursula von der Leyen, che sia nominato al più breve il nuovo “Incaricato per la libertà di religione e di credo nel mondo”.

 

Ma soltanto questo non basta, bisogna che l’Europa si muova in maniera decisiva per fermare questa vergogna del nostro tempo: la persecuzione e la discriminazione ai cristiani a causa della Fede.

 

Infatti, è compito dell’Osservatorio sulla Cristianofobia non soltanto raccontare e denunciare gli episodi di cristianofobia ma anche, con il tuo supporto, di ottenere da parte delle istituzioni la condanna formale e azioni concrete per fermare ogni atto di persecuzione e discriminazione a danno dei cristiani.
Raccogliamo più firme possibili!
I dati del Rapporto di ACS, tra gennaio 2021 e dicembre 2022, parlano chiaro. Nel mondo, in un 1 Paese su 3, il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. Vale a dire in 61 nazioni su 196. In totale, quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione mondiale, vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.

Firma subito la petizione alla presidente Meloni per dimostrarle che siamo in tanti ad avere a cuore il bene di tanti nostri fratelli e sorelle!
Aderisci anche tu