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La situazione è allarmante. E dovrebbe sconvolgere. Eppure l'informazione ufficiale tace colpevolmente molti episodi.
Anno nuovo… e la persecuzione ai cristiani continua!
L’anno 2022 è cominciato da poco… e i cristiani continuano a essere perseguitati come prima. Secondo l’agenzia di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che Soffre sono 416 milioni i cristiani che vivono in terre di persecuzione.

 

Per mostrarti il dramma che continuano a vivere i nostri fratelli cristiani, vorrei darti qualche aggiornamento sulla loro persecuzione.

 

Questa settimana, le notizie riguardano 5 paesi, l’India, il Kenya, l’Uganda, la Nigeria e la Cina, tutti luoghi dove i cristiani non hanno conosciuto la serenità del Natale e molto difficilmente conosceranno la pace quest’anno.

 

Il 2021, “l’anno più violento” per i cristiani in India. Il 2021 si è concluso come l’anno più violento della storia dei cristiani in India, registrando 486 episodi concreti di violenza e odio.

 

La minoranza cristiana ha subito attacchi da parte di gruppi estremisti indù praticamente in tutto il paese.

 

“Le denunce presentate rivelano che c’è stato più di un attacco al giorno, raggiungendo un totale di quasi 500 casi di violenza nel 2021, secondo lo United Christian Forum (UCF)”, spiega all’Agenzia Fides A.C. Michael, leader laico cattolico e coordinatore dell’UCF.

 

Negli ultimi tre mesi del 2021 si sono verificati più di 180 incidenti che hanno coinvolto cristiani, la maggior parte poco prima di Natale.

 

In quasi tutti gli incidenti, la tattica utilizzata è sempre la stessa: gruppi di estremisti religiosi fanno irruzione in riunioni di preghiera o cerimonie religiose. In seguito, aggrediscono fisicamente le persone. E dopo le consegnano alla polizia con l’accusa del cosiddetto crimine di “conversioni forzate”.

 

La violenza contro la comunità cristiana è aggravata dall’incapacità o dal mancato impegno della polizia di indagare e perseguire i colpevoli. Agenzia Fides

 

Sempre in India, i conti bancari delle suore di Madre Teresa di Calcutta sono stati congelati: il governo indiano, guidato dal partito nazionalista e induista, ha annunciato il giorno di Natale che non rinnoverebbe la licenza che permette alle Missionarie della Carità di ottenere finanziamenti esteri, fondamentale per le loro attività nel paese.

 

Da tempo, i nazionalisti induisti accusano le suore di Madre Teresa di utilizzare le proprie attività di beneficenza e assistenza ai poveri per “convertirli al cristianesimo”.

 

La prima conseguenza di questo clima persecutorio non si è fatta attendere.

 

Le Missionarie della Carità sono state costrette a chiudere il loro orfanotrofio a Kanpur, nello Stato indiano dello Uttar Pradesh. Aperto nel 1968, esso era stato costruito su un terreno appartenente al ministero della Difesa indiano.

 

Suor Prema, la superiora della Congregazione, ha deciso di rimettere le chiavi dell’infrastruttura alle autorità.

 

In questo orfanotrofio, e solo negli ultimi cinque anni, le suore hanno collocato più di 1.500 orfani in famiglie adottive: gli ultimi bambini rimanenti, la maggior parte dei quali gravemente handicappati, sono stati trasferiti in altri centri. Aleteia

 

Ancora in India, estremisti indù attaccano una scuola cristiana. Gridando slogan nazionalisti indù, lo scorso 6 dicembre, da 400 a 500 persone hanno saccheggiato la scuola St. Joseph a Ganj Basoda, nel distretto di Vidisha, incitate da fake news secondo cui il personale scolastico starebbe convertendo (sempre la stessa accusa!) studenti indù al cristianesimo.

 

Gli assalitori hanno rotto sedie e pentole, danneggiato veicoli e lanciato pietre che hanno terrorizzato i membri del personale e gli studenti.

 

Alcune delle pietre sono finite vicino all’aula dove stavano facendo gli esami 16 studenti, ha detto il vescovo della diocesi di Sagar, Mons. James Athikalam, la cui diocesi comprende l’area in cui si trova la scuola.

 

Secondo Mons. Athikalam, “i sassi erano arrivati vicino alle aule e l’esame doveva essere interrotto e i bambini si sono spostati in un luogo più sicuro dove potevano continuare l’esame”.

 

Il preside della scuola, Antony Pynumkal ha detto che la folla “ha fatto un gran rumore, avevano sbarre di ferro e pietre …  Qui sono stati parcheggiati anche i veicoli degli insegnanti, che sono stati vandalizzato”. Morning Star News

 

Nell’Uganda, mamma e figli impiccati per la Fede. Hamidu Kasimbi, un musulmano dell’Uganda centrale, è sospettato di aver impiccato sua moglie e i suoi due figli perché la giovane madre e il figlio maggiore sono diventati cristiani durante i giorni di Natale.

 

In mattinata, scoprendo che sua moglie, Shamira Nakato, si era ancora recata in chiesa, Kasimbi è andato a prenderla, l’ha picchiata e l’ha portata a casa.

 

A mezzogiorno, i residenti hanno sentito delle urla. La mattina dopo, il 28 dicembre, un vicino ha testimoniato che la porta era aperta, è entrato e ha trovato Nakato impiccata con i suoi due bambini, di 3 e 8 anni, nella loro casa nel villaggio di Bwetyaba, nel distretto di Kayunga. Aveva 27 anni.

 

Kasimbi, il marito, è scomparso ed è ricercato dalle agenzie di sicurezza. Morning Star News

 

In Kenya, altri 6 cristiani uccisi. Membri del gruppo terroristico di matrice islamica al-Shabaab hanno torturato e ucciso almeno sei cristiani, cinque dei quali sarebbero stati decapitati, in un attacco terroristico nella regione costiera del Kenya che confina con la Somalia.

 

“Questo è innegabilmente un terribile attacco terroristico” ha riferito all’organizzazione Christian Concern, un cristiano di nome Stephen Sila, che si trovava sul luogo dell’attacco.

 

L’attacco è avvenuto intorno alle 4 del mattino mentre le persone stavano ancora dormendo.

 

Cinque dei sei uccisi avevano le mani legate da dietro prima di essere decapitati, ha riferito il quotidiano keniota The Standard.

 

Un leader religioso ha detto che i credenti sono sempre a rischio nel paese: “Il nemico vaga ancora libero nella nostra regione, siamo rattristati dal fatto che sei cristiani abbiano perso la vita e lasciato le loro famiglie”. Christian Today

 

Nella Nigeria, un altro sacerdote ucciso. Dopo aver celebrato la messa della vigilia di Natale, un prete di 37 anni è stato ucciso a colpi di arma da fuoco da uomini armati mentre tornava a casa.

 

Secondo il Nigeria Catholic Network, si tratta di padre Luke Mewhenu Adeleke, della diocesi di Abeokuta, nello stato nigeriano di Ogun.

 

Padre Adeleke stava guidando la sua macchina quando uomini sconosciuti armati gli hanno sparato e i proiettili gli hanno colpito le gambe. Il sacerdote ha perso molto sangue ed è deceduto nella sua auto.

 

Questo ennesimo incidente rafforza “le preoccupazioni che i leader cristiani nella nazione più popolosa dell’Africa hanno espresso riguardo l’insicurezza nel paese che sembra prendere di mira i seguaci di Gesù Cristo”, scrive The Association for Catholic Information in Africa.

 

Mentre l’omicidio del sacerdote cattolico è avvenuto nel sud della Nigeria, gran parte delle violenze nel paese si sono verificate negli stati della cintura centrale, dove i pastori musulmani Fulani sono stati accusati di aver compiuto innumerevoli attacchi a comunità agricole prevalentemente cristiane, uccidendo migliaia di persone negli ultimi anni.

 

Inoltre, nel nord-est della Nigeria, gruppi terroristici islamici come Boko Haram e la Provincia dell’Africa occidentale dello Stato islamico hanno ucciso migliaia di persone e sfollato milioni di persone.

 

Secondo l’agenzia di difesa dei cristiani perseguitati, Internacional Christian Concern “la Nigeria è uno dei luoghi più letali per i cristiani. Dall’anno 2.000 sono stati uccisi da 50.000 a 70.000 cristiani”, afferma un documento della Christian Concern. Christian Post

 

In Cina, divieto di celebrare il Natale. Secondo quanto denuncia Bitter Winter, l’agenzia di monitoraggio della persecuzione religiosa in Cina, in diverse parti del paese sono state introdotte limitazioni e divieti per la celebrazione del Natale.

 

Bitter Winter ha ricevuto da una fonte riservata un documento del Dipartimento dell’Istruzione della contea di Rong’an, situata nella regione di Guangxi, che chiede alle scuole elementari e agli asili di assicurarsi che alunni e insegnanti non festeggino il Natale.

 

Secondo questa fonte di Bitter Winter, agli studenti e agli insegnanti è vietato celebrare il Natale non solo a scuola, ma anche a casa.

 

Ma c’è di peggio: secondo il documento della contea di Rong’an, è chiesto a chi viene a conoscenza di persone che festeggiano il Natale di segnalarlo immediatamente alla Pubblica Sicurezza. Bitter Winter

 

Una cosa è chiara. In paesi come l’India, il Pakistan, la Cina, la Nigeria, la persecuzione esiste: i cristiani subiscono la discriminazione e anche la morte.

 

La situazione è allarmante. E dovrebbe sconvolgere. Eppure l’informazione ufficiale tace colpevolmente molti episodi.

 

Per questo l’Osservatorio sulla Cristianofobia – tramite un linguaggio chiaro e diretto – intende colmare questo vuoto, per quanto possibile, per aiutare a formare un’immagine veritiera della persecuzione.

 

Così, operiamo e preghiamo affinché si acquisti consapevolezza di questo dramma. Preghiamo intensamente per i cristiani perseguitati nel mondo, in tutto il mondo, in ogni forma possibile.

 

Un grazie di cuore ai sostenitori dell’Osservatorio. Grazie a loro l’Osservatorio riesce ad aiutare concretamente tanti cristiani in difficoltà e tiene accesi i riflettori sugli episodi di odio che li colpiscono.

Raccogliamo più firme possibili!
I dati del Rapporto di ACS, tra gennaio 2021 e dicembre 2022, parlano chiaro. Nel mondo, in un 1 Paese su 3, il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. Vale a dire in 61 nazioni su 196. In totale, quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione mondiale, vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.

Firma subito la petizione alla presidente Meloni per dimostrarle che siamo in tanti ad avere a cuore il bene di tanti nostri fratelli e sorelle!
Aderisci anche tu