Privacy Policy
Nuovo rapporto sulla persecuzione ai danni dei cristiani!
Breaking news: nuovo rapporto sulla persecuzione ai cristiani!
È stato pubblicato questo pomeriggio il nuovo rapporto annuale sulla persecuzione ai danni dei cristiani dell’Observatory on Intollerance and Discriminations Against Christians in Europe (OIDAC), con sede a Vienna.

 

Il rapporto dell’OIDAC presenta un resoconto impressionante di oltre 500 casi di crimini d’odio anticristiano in Europa nell’ultimo anno.

 

Il documento – che è stato pubblicato due giorni prima della Giornata internazionale della tolleranza, il 16 novembre – denuncia i casi di crimine d’odio anticristiano, il fenomeno dell’autocensura ed infine gli stereotipi negativi e il trattamento dei cristiani nei media.

 

Il rapporto include anche un’intervista esclusiva alla parlamentare finlandese ed ex ministro dell’Interno Päivi Räsänen, che è stata perseguitata e portata in tribunale per aver espresso pubblicamente le sue credenze cristiane.

 

Todd Huizinga, ricercatore presso il Religious Freedom Institute di Washington, negli Stati Uniti, denuncia le opinioni di quelli che in maniera sbagliata credevano che il relativismo avrebbe assicurato la cosiddetta diversità in Occidente.

 

Scrive: “Alla fine il relativismo si è trasformato in un dogma rigido e assolutista. È diventato la visione regnante nel mondo occidentale che, in nome della falsa tolleranza, non ammette opposizione”.

 

Janet Epp-Buckingham, professoressa alla Trinity Western University di Ottawa, presenta l’intolleranza secolare come una forma di pressione sociale:

 

“Ciò che si è evoluto non è più la neutralità verso tutte le religioni, ma lo sviluppo dell’ostilità nei confronti della religione. Ciò è evidente nelle azioni dei governi, dei tribunali e della società in generale”.

 

L’OIDAC ha raccolto un numero di casi allarmanti di stereotipi negativi, scuse per la violenza o insulti diretti contro i cristiani da parte di personaggi pubblici e persino politici o giornalisti di organi di stampa.

 

Ad esempio, un cantante è stato chiamato “mentalmente disabile” perché cristiano.

 

Nei media, il cristianesimo è stato descritto come una “ideologia pericolosa” e i credenti sono stati chiamati “stupidi fanatici religiosi”.

 

Inoltre, un politico spagnolo ha descritto una processione cattolica come un evento “talebano” e un altro ha commentato che i 7.000 cattolici assassinati durante la guerra civile spagnola “avrebbero dovuto essere di più”.

 

Il rapporto dell’OIDAC conclude: “Questi esempi suggeriscono una tendenza preoccupante, per cui la società appare indifferente ai discorsi dispregiativi e alle false accuse contro i cristiani”.

 

La direttrice esecutiva dell’OIDAC, Madeleine Enzlberger, spiega l’obiettivo del rapporto di 80 pagine: analizzare le fonti della discriminazione nei confronti dei cristiani, per rilevare i fattori di intolleranza nella nostra società.

 

Nella panoramica giuridica del rapporto, vengono discussi cinque diritti umani fondamentali spesso negati ai cristiani:

 

– La libertà di espressione e di riunione, sempre più limitata dalle leggi sul cosiddetto incitamento all’odio e dalle zone cuscinetto intorno alle cliniche che praticano aborti.

 

– Le leggi che andrebbero a criminalizzare anche le conversazioni private, la preghiera e altre attività pacifiche.

 

– La libertà di coscienza dei cristiani è messa in discussione poiché la legislazione sull’aborto o sull’eutanasia sta revocando il diritto all’obiezione degli operatori sanitari per queste pratiche.

 

– Allo stesso modo, i diritti dei genitori sono entrati in conflitto con leggi LGBTQ+ e sull’aborto che conferiscono ai minori l’autonomia di decidere di sottoporsi all’aborto o alla transizione di genere senza la nemmeno che i genitori siano informati.

 

– Infine, le sproporzionate limitazioni alla libertà religiosa durante la pandemia di Covid-19.

 

Per contrastare questa situazione, il rapporto dell’OIDAC fornisce raccomandazioni di come rendere più efficace la denuncia dei crimini di odio anticristiani nei paesi europei.

 

Grazie ai suoi sostenitori, l’Osservatorio sulla Cristianofobia continua ad aiutare concretamente tanti cristiani in difficoltà, tenendo accesi i riflettori sugli episodi di odio che li colpiscono.
Raccogliamo più firme possibili!
I dati del Rapporto di ACS, tra gennaio 2021 e dicembre 2022, parlano chiaro. Nel mondo, in un 1 Paese su 3, il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. Vale a dire in 61 nazioni su 196. In totale, quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione mondiale, vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.

Firma subito la petizione alla presidente Meloni per dimostrarle che siamo in tanti ad avere a cuore il bene di tanti nostri fratelli e sorelle!
Aderisci anche tu