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Quando la persecuzione è nel centro d'accoglienza!
Quando la persecuzione è nel centro d’accoglienza!

Nei centri d’accoglienza tedeschi i profughi cristiani sono oggetto di violenze e offese non soltanto da parte degli ospiti musulmani, ma anche dal personale di sicurezza, reclutato tra gli immigrati.

 

BERLINO – Cercano rifugio dalle persecuzioni religiose. Sono i cristiani che, nel mondo arabo e in Medio Oriente, rappresentano una minoranza in pericolo.

 

Per loro l’Europa rappresenta l’unica speranza di potere vivere in pace e in tranquillità.

 

Gli episodi descritti sulla rivista online “Die Welt” gettano un’ombra inquietante sul trattamento riservato ai cristiani nei centri di accoglienza europei, e più precisamente tedeschi, dove tante persone sono giunte con la speranza, e forse l’illusione, di trovare la tranquillità tanto agognata.

 

Il caso di Ajdan, un iraniano convertito al cristianesimo – Il giornale descrive il caso di Ajdin (pseudonimo), un iraniano convertito al cristianesimo ospite di un centro di accoglienza dell’Assia, a Oberursel, nella Germania centrale.

 

Le violenze da parte del personale di sorveglianza – Il 31enne è stato oggetto di violenze da parte del personale di sorveglianza, formato da immigrati di origini turche, soltanto perché cristiano.

 

Ajdin finito in ospedale – A fine novembre è stato addirittura ricoverato in ospedale per diverse ferite al capo e al corpo. Quattro security si sono accaniti su di lui, causandogli ferite che hanno richiesto le cure ospedaliere.

 

Insultati perché vanno a messa – Insieme a lui sono altri 13 i cristiani ospiti del centro d’accoglienza assiano presi di mira con insulti e offese quando, per esempio, con le loro piccole Bibbie in mano, vanno a messa due volte alla settimana.

 

Lo sconforto di Ajdin – Il dispiacere e lo sgomento in Ajdin risiedono proprio nel fatto che i maltrattamenti non vengono perpetrati soltanto dai profughi di religione islamica, ma anche dal personale di sorveglianza.

 

Violenze anticristiane anche in altri centri d’accoglienza tedeschi – La Die Welt riferisce che fatti analoghi si sono registrati nella Renania Settentrionale-Vestfalia e Berlino. Il pastore berlinese Gottfried Martens della Chiesa evangelica luterana indipendente ha raccontato di una brutale aggressione a due iraniani da personale di sorveglianza di religione islamica a Berlino-Dahlem. I due iraniani sono stati sorpresi mentre leggevano la Bibbia. “Il personale di sorveglianza ha fatto irruzione nella stanza, urlando: “La Bibbia è “haram” (Peccato, ndr). I due iraniani sono stati scaraventati contro la parete, sono stati picchiati e presi a calci”, ha raccontato il pastore alla “Die Welt”. Il baccano provocato dalle urla e dalle botte ha attirato l’attenzione di molti ospiti del centro d’accoglienza. Ciò ha permesso di raccogliere un numero sufficiente di testimonianze che hanno avuto come conseguenza il licenziamento dei “security”.

 

A Berlino la situazione dei profughi cristiani è peggiorata – “Nei centri d’accoglienza berlinesi la situazione per i cristiani è peggiorata da quando le autorità si affidano a ditte che forniscono personale di sicurezza gestite da immigrati di origine araba”, ha dichiarato Martens. Sono quasi un migliaio gli afghani, iraniani e arabi cristiani che frequentano la sua parrocchia.

 

Più sensibilità nei confronti dei cristiani – Per i cristiani la vita nei centri d’accoglienza tedeschi è molto difficile. Il parroco chiede che personale di sicurezza e assistenti siano più sensibili agli episodi di ostilità nei confronti dei cristiani che si registrano in molti centri di accoglienza. Centri in cui dominerebbe un’ampia corrente di islam conservativo e un clima da sharia.

 

L’impossibilità di difendersi – Ultimamente si assisterebbe anche ad un altro fenomeno. Il personale di sicurezza di origine araba e musulmana si rifiuta di chiamare la polizia quando i cristiani lo richiedono. Nei casi in cui la polizia arriva, è la versione del personale di sicurezza, che conosce la lingua tedesca, a prevalere. “Spiegano alla polizia che i cristiani sono degli attaccabrighe e che, altrimenti, va tutto bene. In questo modo i cristiani non hanno nessuna possibilità di spiegarsi e di fornire la loro versione, anche perché non conoscono il tedesco”.

 

La paura di tornare al centro – Martens ha raccontato di avere ospitato rifugiati nella sua chiesa di Berlino-Steglitz e di averli lasciati dormire all’interno dell’edificio di culto. Hanno troppa paura di tornare nel centro d’accoglienza. “Qualche settimana fa un iraniano è arrivato con una cicatrice lunga 30 centimetri. E’ stato sorpreso di notte, mentre dormiva. Gli hanno tagliato la schiena e distrutto la Bibbia.

 

La propaganda salafita – Il portavoce della CDU dell’Assia che si occupa di politica di integrazione, Isamil Tipi, è da tempo che sta invitando le autorità a non sottovalutare la propaganda islamica che si sta portando avanti all’interno dei centri d’accoglienza. “Salafiti e altri islamisti tentano con tutti i mezzi di farsi breccia in alcuni centri d’accoglienza. Sono certo che anche nell’ambito del personale di sicurezza siano attivi degli islamisti”.

 

Come può succedere? – E alla fine la parola è di Ajdin: “Non capisco come possa accadere che, in un paese laico come questo, persone che dovrebbero occuparsi di sicurezza abbiano vedute religiose simili.”

 

(Tio, 20/01/2016)
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