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Ancora violenza a danno dei cristiani
Mozambico: una tragedia dimenticata!
Oggi ti vogliamo parlare di un altro Paese dimenticato, dove dal 2017 imperversa una jihad selvaggia, fatta di massacri, decapitazioni e schiavitù sessuale.

 

Ci stiamo riferendo al Mozambico.

 

Ma come si è arrivati a questa situazione?

 

Il Gatestone Institute riprende un rapporto del 2021, che così spiega:

 

“Il Mozambico è un Paese a maggioranza cristiana, con i musulmani che costituiscono circa un quinto della popolazione. Nel 2015, nel nord del Paese, è apparso per la prima volta un movimento religioso, Ansar al-Sunna, formato da seguaci del radicale keniota Aboud Rogo Mohammed, coinvolto negli attentati all’ambasciata statunitense del 1998”.

 

A partire dal 2017, “il gruppo ha iniziato a lanciare attacchi ed è diventato noto a livello locale come al-Shabab [la Gioventù], sebbene non abbia alcun legame noto con i ribelli jihadisti somali omonimi”.

 

I jihadisti del Mozambico si sono associati allo Stato Islamico (ISIS) aggregandosi alla sua divisione della Provincia dell’Africa Centrale.

 

“Da allora l’ISIS ha rivendicato la responsabilità di molti degli attacchi compiuti in Mozambico, tra cui brutali decapitazioni e massacri, spesso pubblicando le foto delle vittime online”.

 

I terroristi, che si fanno chiamare in molti modi, ma sono forse meglio conosciuti come “Stato Islamico in Mozambico” (ISM), sono particolarmente attivi e hanno ottenuto il controllo effettivo della provincia di Cabo Delgado, ricca di risorse, alla fine del 2017. Da allora, quella è stata definita “la Terra della Paura” a causa delle “brutali violenze perpetrate sia contro i cristiani che contro i musulmani moderati”.

 

Il 22 aprile 2020, il Guardian ha riferito che:

 

“I militanti hanno intensificato gli attacchi nelle ultime settimane come parte di una campagna per stabilire un califfato islamico nella regione ricca di gas, sequestrando edifici governativi, bloccando strade e issando una bandiera bianca e nera con simboli religiosi su città e villaggi della provincia di Cabo Delgado. La bandiera è utilizzata anche dall’Isis e da altri estremisti islamici”.

 

A dicembre 2021, 3.340 risultavano essere le persone uccise dai terroristi e quasi un milione gli sfollati.

 

Ma il numero delle vittime nell’ultimo anno e mezzo è cresciuto.

 

Discutendo della situazione, Todd Nettleton, di The Voice of the Martyrs USA, ha dichiarato:

 

“Dicono che il loro obiettivo è quello di istituire un califfato simile a quello dell’ISIS in Iraq e Siria. E in alcuni casi vanno letteralmente di porta in porta. Chiedono: ‘Sei cristiano? O sei musulmano?’. Se sei cristiano, vieni ucciso [anche con la crocifissione]. Se sei musulmano, hai l’opportunità di citare alcuni versetti coranici. E se riesci a citarli a sufficienza, ti salvi la vita. Altrimenti, vieni ucciso [per non essere sufficientemente islamico]”.

 

Allo stesso modo, Amy Lamb di Open Doors ha affermato che “il loro obiettivo [dei terroristi] è davvero quello di sradicare il cristianesimo da questo territorio e, purtroppo, per certi versi, sta funzionando”.

 

I terroristi stessi hanno manifestato e dimostrato i loro obiettivi anticristiani.

 

Le chiese e le immagini sacre cristiane distrutte e bruciate ne sono un esempio.

 

Nel novembre 2022, l’ISM ha annunciato sui social media:

 

“Inaspriremo la guerra contro di voi [l'”esercito crociato mozambicano”] finché non vi sottometterete all’Islam. Il nostro desiderio è uccidervi o essere uccisi, perché siamo martiri davanti ad Allah, quindi sottomettetevi o scappate da noi”.

 

Per i cristiani e gli ebrei ci sono solo tre opzioni: sottomettersi all’Islam, pagare le tasse [jizya] o accettare una guerra senza fine.

 

E purtroppo non finisce qui.

 

Secondo un rapporto pubblicato nel dicembre 2021, a partire dal 2010 e solo nella regione di Cabo Delgado, i terroristi islamici hanno rapito e ridotto in schiavitù più di 600 donne e ragazze:

 

“Il gruppo [ISM]… ha costretto le donne e le ragazze più giovani, dall’aspetto sano e dalla pelle più chiara sotto la loro custodia a ‘sposare’ i loro combattenti, che le schiavizzano e abusano sessualmente. Altre sono state vendute a combattenti stranieri per una cifra compresa tra 40.000 e 120.000 Meticais (da 600 a 1.800 dollari)”.

 

Nel 2020, Paulo Rangel, membro portoghese del Parlamento europeo, ha dichiarato:

 

“Attualmente sappiamo che ci sono giovani ragazze che sono state rapite e ridotte in schiavitù, costrette alla schiavitù sessuale da alcuni di questi guerriglieri, questi insorti, questi terroristi. Sappiamo che è in atto anche il reclutamento di ragazzi e adolescenti, alcuni dei quali molto giovani, di 14, 15, 16 anni. È ovvio che questi ragazzi sono sottoposti a coercizione. Se rifiutano di unirsi al gruppo, potrebbero essere uccisi”.

 

Ebbene, di fronte a tutto ciò, il mondo non ha ancora idea di cosa stia accadendo e la comunità internazionale tace.

 

Le femministe non protestano. Le democrazie occidentali si voltano dall’altra parte. I difensori dei diritti umani si tappano occhi e orecchie.

 

E i media, con un’interpretazione prettamente marxista, presentano la realtà mozambicana in termini puramente economici, facendo finta di ignorare che in realtà i terroristi seguono un’agenda espansionistica e jihadista volta a creare un califfato islamico e a sottomettere, se non a massacrare, i cristiani.

 

Fino a quando durerà questo vergognoso silenzio?
Raccogliamo più firme possibili!
I dati del Rapporto di ACS, tra gennaio 2021 e dicembre 2022, parlano chiaro. Nel mondo, in un 1 Paese su 3, il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. Vale a dire in 61 nazioni su 196. In totale, quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione mondiale, vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.

Firma subito la petizione alla presidente Meloni per dimostrarle che siamo in tanti ad avere a cuore il bene di tanti nostri fratelli e sorelle!
Aderisci anche tu