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Vandalismo in Argentina
Islam e comunismo contro i cristiani
Nel mondo sono 365 milioni i cristiani perseguitati a causa della loro fede.

 

A livello globale, 1 cristiano su 7 oggi è perseguitato: 1 su 5 in Africa; 2 su 5 in Asia; 1 su 16 in America Latina.

 

Ad affermarlo è il nuovo rapporto annuale dell’associazione Open Doors, diffuso il 17 gennaio.

 

Un quadro davvero poco roseo. Chi, come noi, da tempo si occupa di cristianofobia, ne è ben consapevole. Ma quanti nel nostro Paese lo sono? Quanti si interessano delle persecuzioni dei nostri fratelli nella fede?

 

Per questo ti chiediamo di diffondere il più possibile questa notizia. Conoscere e sensibilizzare è il primo passo per poi agire.

 

Il rapporto di Open Doors intende per persecuzione “qualsiasi ostilità subita come conseguenza dell’identificazione di un individuo o di un intero gruppo con Cristo e può includere atteggiamenti, parole e azioni ostili”.

 

Ebbene, nell’arco di tempo considerato – dal 1° ottobre 2022 al 30 settembre 2023 –, nei 100 paesi monitorati, sono stati uccisi 4.998 cristiani.

 

Il triste record di morti lo detiene la Nigeria (4.118), seguita dalla Repubblica Democratica del Congo, con 261 morti, e dall’India, con 160.

 

Per quanto riguarda i cristiani arrestati e incarcerati, anche senza processo, nell’arco dell’anno preso in considerazione sono stati 4.125. Questa la tragica classifica:

 

India: 2.332 casi, provocati soprattutto dal radicalismo nazionalista indù

 

Eritrea: 400 casi

 

Cina e Pakistan: entrambi 200 casi.

 

3.906 cristiani sono stati rapiti, soprattutto in Africa.

 

C’è poi il capitolo sui luoghi di culto attaccati, distrutti o fatti chiudere da autorità governative, gruppi armati e violenze varie: in totale sono stati 14.766. Un aumento spaventoso rispetto ai 2.110 del 2022.

 

In Cina, nonostante l’accordo col Vaticano (non a caso assai discusso), le chiusure forzate e gli attacchi sono stati 10mila; in India 2.228; in Nigeria 750.

 

Circa gli abusi, gli stupri e i matrimoni forzati, il rapporto ne ha contati 3.231. Ma ovviamente, data la delicatezza e complessità del tema, sono molti di più. Non tutti infatti, per ovvie ragioni, denunciano questo tipo di violenze.

 

I cristiani aggrediti e minacciati di morte a causa della loro fede sono passati da 29.400 nel 2022 a 42.800 nel 2023. Gli attacchi ad abitazioni, negozi e attività economiche di cristiani sono aumentati ancora di più: da 6.700 nel 2022 a 27.100 nel 2023.

 

E non parliamo poi delle tantissime piccole (o meno) vessazioni quotidiane come, ad esempio, pressioni e ricatti subiti per indurli ad abiurare la loro fede; la discriminazione nel lavoro, nella scuola, nelle strutture sanitarie; e poi ancora ostacoli a livello burocratico, emarginazione sociale; espropri; e così via.

 

Open Doors stila anche la World Watch List, ovvero un elenco degli Stati in cui la cristianofobia è più forte.

 

Al primo posto c’è la Corea del Nord. Seguono Somalia, Libia, Eritrea, Yemen, Nigeria, Pakistan, Sudan, Iran, Afghanistan e India, Siria e Arabia Saudita.

 

Come vedi, oltre ai regimi comunisti sono i Paesi islamici quelli che perseguitano maggiormente i cristiani.

 

Alla faccia del dialogo e della tolleranza! In totale l’islam è responsabile delle violenze contro i cristiani in 34 Stati su 50.

 

Tra i Paesi comunisti, oltre alla Core del Nord già citata, la Cina si colloca nella 19° posizione della lista, seguita Laos (21°), Cuba (22°) e Vietnam (35°).

 

Islam e comunismo continuano ad essere i principali persecutori del cristianesimo e dei cristiani nel mondo. E questo nonostante tutte le strategie di “avvicinamento” portate avanti anche dalla Chiesa cattolica negli ultimi 50 anni. C’è di che riflettere!

 

Preghiamo per i nostri fratelli vittime di persecuzione. E impariamo da loro a non rinnegare la fede, anche a costo della vita.
Raccogliamo più firme possibili!
I dati del Rapporto di ACS, tra gennaio 2021 e dicembre 2022, parlano chiaro. Nel mondo, in un 1 Paese su 3, il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. Vale a dire in 61 nazioni su 196. In totale, quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione mondiale, vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.

Firma subito la petizione alla presidente Meloni per dimostrarle che siamo in tanti ad avere a cuore il bene di tanti nostri fratelli e sorelle!
Aderisci anche tu