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India: conversioni
India: 23 riconversioni forzate all’induismo
Almeno 23 persone in Uttar Pradesh sono state riconvertite all’induismo, due anni dopo aver scelto di abbracciare il cristianesimo. Lo rende noto l’agenzia AsiaNews. Avvenuta martedì, la cerimonia di riconversione si è svolta nel tempio Trilochan Mahadev nell’ambito di un cosiddetto “programma di ritorno a casa” organizzato dal Sant Ravidas Dharma Raksha Samiti e dal Sri Gram Devta Pujan Samiti, associazioni radicali indù.

 

Il magistrato distrettuale, Subhash LY, ha liquidato il fatto come “una questione di fede”. Ma per Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), si tratta di programmi “maliziosi e fuorvianti” che vanno contro “i principi della Costituzione indiana”. “Da diverso tempo – spiega ad AsiaNews il leader cristiano – il Sant Ravidas Dharma Raksha Samiti indulge in questi ‘programmi di ritorno a casa’ in Uttar Pradesh. Nell’agosto 2012 a Varanasi hanno convinto 315 persone a rinunciare al cristianesimo per l’induismo. Nel 2011 nel villaggio di Jhamaria hanno riconvertito 350 persone. Questo gruppo fa leva sulla semplicità delle persone e indulge in una propaganda d’odio contro il cristianesimo“.

 

Secondo Sajan George le azioni perpetrate da questo gruppo sono “pericolose e malvage. Il Bharatiya Janata Party [Bjp, partito ultranazionalista indù – ndr] cerca in modo disperato di formare un governo in Uttar Pradesh e sta usando la religione come strumento politico, per incitare le persone contro la fede e attirarle verso il nazionalismo”.

 

L’arcivescovo di Mumbiai, cardinale Oswald Gracias, ha dichiarato ad Asianews: “Tutti godono di libertà di coscienza e di religione ma dobbiamo capire se si tratta di episodi legati alla religione o se invece non siano creati ad arte, istigati da gruppi ideologici che cercano di fomentare questa differenza per motivi politici”.

 

(Avvenire)
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