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Popolo armeno in pericolo!
Il martirio del popolo armeno
Purtroppo è accaduto quello che temevamo.

 

La regione indipendentista armena del Nagorno-Karabakh (o Artsakh) è stata sottomessa e sconfitta dall’Azerbaigian, appoggiato dalla Turchia di Erdogan e dalla Russia di Putin. Nel silenzio o comunque nella inazione più totale dell’Occidente.

 

E così, per paura di persecuzioni e pulizia etnica, gli armeni hanno iniziato un esodo di massa: sono in 120.000 secondo l’agenzia Reuters.

 

La paura è tutt’altro che campata in aria. Perché i cristiani armeni giustamente non si fidano delle promesse da marinaio degli islamici azeri, che a parole garantiscono il rispetto dei diritti umani, ma nella pratica fanno tutto il contrario.

 

I fatti sono inequivoci.

 

Come ha riportato il giornalista Giulio Meotti nella sua newsletter, “l’ultima volta che gli azeri hanno conquistato i villaggi armeni sono arrivati i video degli anziani armeni decapitati. Le Monde ha visionato una dozzina di video che mostrano scene di cadaveri con l’uniforme armena accoltellati. La BBC ha il video di altri civili armeni uccisi a sangue freddo. Questo tipo di operazioni sono state perseguite in tutto quello che oggi è il mondo islamico. Ecco perché le popolazioni cristiane e non musulmane sono state ridotte a una manciata di persone. La schiacciante maggioranza cristiana del Medio Oriente e del Nord Africa prima dell’invasione araba non ammirava le meraviglie dell’Islam e non si convertì. Furono soggiogati e costretti a soffrire così tante privazioni che alla fine si convertirono in gran numero solo per avere la possibilità di una vita dignitosa. La sorte peggiore ora attende gli uomini e i soldati. Basta un video dell’ottobre 2022: soldati azeri che uccidono soldati armeni arresi”. Non solo. I soldati dell’esercito azero hanno torturato persino le donne soldato armene: le hanno smembrate e violentate, trasmettendone poi le immagini sui social media.

 

“La fine dell’Artsakh – scrive Meotti – significa, inoltre, l’espatrio o la pulizia etnica del popolo dell’Artsakh, un popolo cristiano, autoctono del territorio, che parla un proprio dialetto armeno. Sradicarlo dalla propria terra e costringerlo ad abbandonarla completamente, per mezzo della fame, l’isolamento totale e poi anche manu militari, con un’aggressione terroristica, è senza dubbio un crimine contro l’umanità, un attentato a un popolo intero”.

 

Cosa fa l’Unione europea? Cosa fa il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite? Non sarà che tutti chiudono un occhio per interessi economici? L’Azerbaigian, infatti, raddoppierà le forniture di gas verso la Ue entro il 2027. E di fronte agli affari, libertà, democrazia, tolleranza, accoglienza, solidarietà e tante altre belle parole così venerate in Occidente possono andare a farsi benedire!

 

E i grandi del mondo si tappano occhi, bocca e orecchie anche davanti alla devastazione culturale perseguita dalla barbarie islamica.

 

Antonia Arslan, l’autrice della Masseria delle allodole, è la più importante scrittrice armena contemporanea.

 

Intervistata da Meotti ha spiegato molto bene quale sarà la fine delle chiese e dei monasteri armeni.

 

“Saranno distrutte. Serenamente – ha detto –. Abbiamo l’esempio del Nakhichevan (dove come scrive Time Magazine 28.000 monumenti armeni medievali sono stati distrutti, il 98 per cento del totale), l’altra enclave armena che è stata completamente ‘dearmenizzata’. Hanno scavato anche le fondamenta delle chiese. Nel 2007, testimone anche l’Unesco, hanno eliminato l’ultimo grandissimo cimitero vicino alla frontiera iraniana, con le croci che risalivano all’Ottavo secolo. Hanno dissepolto anche le pietre di fondamento delle chiese. Non ci doveva essere più niente. Ora non attaccheranno il monastero di Dadivank subito, lo lasceranno andare prima in rovina. Tutte le croci, le chiese, sarà tutto distrutto. La grande cattedrale di Shushi è già diventata un’altra cosa. Le distruggeranno tutte, come la chiesa di San Gregorio, dove c’erano manoscritti antichi, è andato tutto perduto”.

 

L’ Armenia, lo ricordo, fu il primo Paese del mondo che adottò il cristianesimo come religione di Stato. Un decennio prima dell’Editto dell’imperatore Costantino.

 

Preghiamo per i nostri fratelli e sorelle armeni!
Raccogliamo più firme possibili!
I dati del Rapporto di ACS, tra gennaio 2021 e dicembre 2022, parlano chiaro. Nel mondo, in un 1 Paese su 3, il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. Vale a dire in 61 nazioni su 196. In totale, quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione mondiale, vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.

Firma subito la petizione alla presidente Meloni per dimostrarle che siamo in tanti ad avere a cuore il bene di tanti nostri fratelli e sorelle!
Aderisci anche tu