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Chiesa distrutta in Bosnia_Erzegovina
Europa: ecco come vengono discriminati i cristiani
Pubblicato il nuovo rapporto dell’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i fedeli europei.

 

Come può una maggioranza – ad esempio i cristiani in Europa – essere discriminata? È una domanda a cui prova a rispondere l’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa con il suo rapporto 2012, presentato il 21 maggio a una conferenza internazionale dell’Osce a Tirana, in Albania.

 

Il rapporto non presenta solo la lista degli episodi di intolleranza, violenza o vandalismo di cui sono stati vittime i cristiani e i loro luoghi di culto nel corso dell’anno passato. Nella sua prima parte, il rapporto offre infatti un’analisi delle “restrizioni legali” che toccano la libertà dei cristiani di professare la loro fede: un ritratto, insomma, di uno scenario istituzionale che, sempre di più, favorisce la discriminazione e l’intolleranza contro la religione della maggioranza.

 

Queste restrizioni, secondo l’Osservatorio, testimoniano la “tendenza, anche dal punto di vista giuridico, a rimettere in questione alcuni valori e diritti fondamentali propri alla cultura delle nostre società europee”.

 

Le “restrizioni legali” evidenziate dallo studio toccano cinque punti-chiave della libertà religiosa che secondo, la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (articolo 9), appartiene non solo agli individui singoli ma anche alle comunità di credenti: limitazioni all’obiezione di coscienza, limitazioni alla libertà di parola imposte dalle leggi contro contro la violenza e l’intolleranza, limitazioni alla libertà di associazione, politiche di eguaglianza ritenute discriminatorie da alcune comunità di fede, e infine restrizioni al diritto dei genitori di educare i figli secondo le loro convinzioni.

 

Queste restrizioni sono in crescita, secondo l’Osservatorio, in Europa occidentale (soprattutto in Paesi come la Francia, la Spagna, il Belgio e la Gran Bretagna): le violazioni vanno dalla mancata protezione legale per i farmacisti che non vogliono vendere a anticoncezionali e per i dipendenti pubblici che non vogliono registrare il matrimonio tra persone dello stesso sesso, alle denunce contro chi critica Bibbia alla mano l’islam o gli omosessuali.

 

“A volte – ha detto la direttrice dell’Osservatorio Gudrun Kugler a Tiranami viene chiesto come una maggioranza possa essere discriminata. Beh, non è il cristiano di nome, pienamente integrato nel mainstream della società, a essere vittima di discriminazione. Sono coloro che si sforzano di vivere secondo gli esigenti standard etici del cristianesimo che diventano oggetto di opposizione. Loro non sono la maggioranza. E anche se lo fossero: la storia ha dimostrato che una minoranza dominante può discriminare una maggioranza pacifica, come abbiamo visto nel caso eclatante dell’apartheid”.

 

Cosa fare quindi? Nell’anno in cui si ricorda il 1700.esimo anniversario dell’editto di Milano promulgato dall’imperatore Costantino per garantire la libertà religiosa, l’Osservatorio ricorda che già due anni fa l’Osce aveva chiesto all’Europa di aprire un “dibattito pubblico sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani e che sia assicurato il diritto dei cristiani a partecipare pienamente alla vita pubblica“.

 

Secondo Kugler, l’Europa è pronta per una “ragionevole conciliazione” tra le persone fortemente credenti e la maggioranza che sembra essere a disagio con la religione.
Ma perchè questo accada è necessario “combattere contro la sotto-informazione raccogliendo i dati sui crimini d’odio contro i cristiani. In alcuni paesi, atti di vandalismo contro un sito cristiano è considerato come atto di vandalismo nei confronti di un edificio pubblico”.

 

di ALESSANDRO SPECIALE – Roma (http://vaticaninsider.lastampa.it)
Raccogliamo più firme possibili!
I dati del Rapporto di ACS, tra gennaio 2021 e dicembre 2022, parlano chiaro. Nel mondo, in un 1 Paese su 3, il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. Vale a dire in 61 nazioni su 196. In totale, quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione mondiale, vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.

Firma subito la petizione alla presidente Meloni per dimostrarle che siamo in tanti ad avere a cuore il bene di tanti nostri fratelli e sorelle!
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