Gli inquirenti seguono anche la pista religiosa. Il 47enne dopo essersi convertito aveva subito numerosi atti intimidatori ed aggressioni, tanto da essere costretto a emigrare nel nostro Paese. Minacce anche alla famiglia in Egitto.
Le indagini sull’omicidio di Magdy Atalla Beshay, l’egiziano di 47 anni trovato morto con profonde ferite da taglio nel parco del Lura a Saronno, seguono anche una pista legata al movente religioso. Secondo quanto confermato dalla Procura di Busto Arsizio, Beshay era cristiano copto ortodosso, presumibilmente dopo essersi convertito in Egitto, e per questo aveva subìto persecuzioni in patria. L’uomo, che abitava nella cittadina del Varesotto dal settembre 2017, era stato trovato da una guardia ecologica attorno alle 22 di martedì 17 aprile. Nei pantaloni della vittima, che viveva a poca distanza dal parco, sarebbero stati trovati dei contanti, alcune centinaia di euro, fatto che porterebbe ad escludere il movente della rapina. Le indagini sono state caratterizzate da estremo riserbo, ma cominciano a trapelare alcuni particolari.
Beshay era di fede cristiana copta, e per questo nel suo Paese d’origine aveva subito minacce e aggressioni. Il suo negozio di elettronica era andato parzialmente distrutto dopo un attentato intimidatorio. Alla fine era stato costretto a emigrare nel nostro Paese, con un permesso per motivi umanitari. In Egitto sono presenti fortissime tensioni religiose fra i musulmani, la maggioranza del Paese, e le minoranze di altre fedi, tra cui i cristiani. Dopo l’espatrio, le minacce sarebbero proseguite anche nei confronti dei familiari rimasti in Egitto. La Procura della Repubblica di Busto Arsizio che sta dirigendo le indagini è riuscita a ricostruire questo importante particolare della vita privata dell’uomo. Verrebbe così accantonata l’ipotesi del delitto maturato nel mondo dello spaccio di droga. Non è ancora stata trovata l’arma del delitto, un grosso coltello, e sono attesi i risultati dell’autopsia avvenuta venerdì scorso.