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Siria, Isis rapisce almeno 60 cristiani dopo la conquista di al Qaryatayn

 

La denuncia lanciata da una Ong siriana che cita fonti locali. Tra i sequestrati, alcuni prelevati da una chiesa, ci sarebbero 19 minorenni e 45 donne   Ci sarebbero circa una sessantina di cristiani tra i 230 civili rapiti dall’Isis nella città siriana di al Qaryatayn, che i jihadisti hanno conquistato nei giorni scorsi. Lo afferma l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), citando fonti locali secondo le quali tra i sequestrati vi sono 19 minorenni e 45 donne.
Lista nera. I jihadisti sono entrati mercoledì ad al Qaryatayn, località strategica sulla strada che porta da Palmira, dal maggio scorso nelle mani dello Stato islamico, verso la regione montagnosa del Qalamun, nella provincia di Damasco al confine con il Libano. Secondo l’Onlus, i sequestrati sono stati scelti in base ad una lista che i miliziani dell’Isis avevano con loro di ricercati per «collaborazionismo» con il regime di Assad. Anche alcune famiglie che avevano cercato di fuggire dal villaggio sono state catturate dai miliziani. Altri cristiani avevano cercato scampo all’interno del monastero di San Elian, dove nel maggio scorso uomini armati e a volto coperto avevano rapito il priore cattolico di rito siriaco Jacques Murad. Il convento è legato al monastero di Mar Musa, del gesuita italiano Paolo Dall’Oglio, anche lui rapito, il 29 luglio 2013, mentre si trovava a Raqqa, nel Nord della Siria, e di cui non si sa più nulla. Padre Murad era conosciuto per le sue iniziative umanitarie in favore sia dei cristiani sia dei musulmani e al momento del sequestro stava organizzando gli aiuti per i profughi che fuggivano da Palmira dopo la conquista della città da parte dell’Isis.
Zona strategica. Continuano intanto gli scontri tra jihadisti e forze del regime e milizie alleate nella zona tra al Qaryatayn e Mahin. Al Qaryatayn è una località è strategica perché collega le zone controllate dall’Is nella regione di Qalamun con le zone orientali della provincia di Homs.
Il patriarca: «È pulizia religiosa». Sulle condizioni in cui versano i cristiani ni Siria è intervenuto il patriarca della Chiesa siro-cattolica, Ignace Youssif III Younan: «Noi non parliamo di etnie, perché noi siamo della stessa etnia di coloro che sono musulmani in Siria. È una pulizia religiosa! Quella che i vostri governanti non vogliono vedere: non ne vogliono sapere niente! A loro importa poco delle libertà religiosa di queste comunità, che sono riuscire a sopravvivere per centinaia di anni proprio perché attaccate al loro Salvatore e al Vangelo». Per Younan «era previsto l’arrivo di questa gente: queste bande di terrore religioso hanno avuto dei complici nella città di Qaryatain. Dopo il rapimento del padre Jacques Murad, erano rimaste ancora circa 120 famiglie in Siria: alcune di loro sono riuscite a fuggire nei campi due giorni fa, ma non sono ancora arrivate… Non si sa cosa sarà di loro».
http://www.corriere.it/esteri/15_agosto_07/siria-isis-rapisce-decine-cristiani-la-conquista-al-qaryatain-timeline-guerra-assad-isis-c527882e-3ce8-11e5-a2f1-a2464143b143.shtml
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I dati del Rapporto di ACS, tra gennaio 2021 e dicembre 2022, parlano chiaro. Nel mondo, in un 1 Paese su 3, il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. Vale a dire in 61 nazioni su 196. In totale, quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione mondiale, vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.

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