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Egitto. Sesto cristiano ucciso nel Sinai. In fuga 200 famiglie!
Egitto. Sesto cristiano ucciso nel Sinai. In fuga 200 famiglie!

Il Daesh semina il terrore nella penisola egiziana. Dove è scattato l’esodo dei cristiani copti.

 

È scattato l’esodo dei cristiani dal Sinai. Sarebbero 200 le famiglie copte che nelle ultime due settimane hanno lasciato la penisola egiziana, dove seminano il terrore i jihadisti legati al Daesh (Isis o Stato islamico). È di stamani la notizia dell’uccisione di un altro cristiano, il sesto in un mese, per mano di presunti jihadisti nel Sinai nord-orientale.

 

L’assassinio di un cristiano a Al-Arish

 

Si chiamava Kamel Youssef e faceva l’idraulico. È stato ucciso ieri a colpi di arma da fuoco a casa sua, davanti alla moglie e ai figli piccoli, ad Al-Arish, capoluogo della penisola del Sinai. I suoi assassini sarebbero jihadisti del Daesh. Lo riferiscono fonti della sicurezza egiziana. Si tratta del sesto cristiano ucciso nell’ultimo mese, a un paio di giorni di distanza dall’ultimo assassinio.

 

La fuga in massa dei copti

 

Fonti della comunità cristiana copta segnalano all’agenzia Ansa che circa 200 famiglie cristiane hanno lasciato Al Arish nelle ultime due settimane, terrorizzate da quello che sta accadendo. Quella copta è la più grande comunità cristiana del Medio oriente e rappresenta circa il 10% della popolazione egiziana. Domenica era stato diffuso un video in cui gli ex di Ansar Beit el-Maqdes, ora affiliati al Daesh, indicavano nei copti la loro “preda favorita” e nell’attentato del dicembre scorso a una chiesa del Cairo con 27 morti “solo l’inizio” della persecuzione di questi “infedeli”. Mercoledì ad Arish due copti – padre e figlio – erano stati trovati uccisi a colpi di arma da fuoco e uno dei due corpi era stato dato alle fiamme.

 

(Avvenire, 24/02/2017)
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