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11.000 volte GRAZIE!
DALLA SIRIA: ecco cosa è stato fatto grazie al tuo aiuto!
Il Venerdì Santo è un giorno di silenzio, riflessione e gratitudine.

 

Gesù Cristo ha dato la sua vita per la nostra salvezza sacrificandosi sulla Croce, spargendo sino all’ultima stilla del suo Preziosissimo Sangue.

 

In quel venerdì di circa duemila anni fa si fece buio su tutta la terra e il male sembrava aver vinto, definitivamente.

 

Eppure…

 

Eppure sappiamo bene che il terzo giorno Gesù, quello stesso Gesù che avevano crocifisso, risuscitò dai morti.

 

No, la morte non ha avuto l’ultima parola. La morte è stata sconfitta. Gesù Cristo ha già vinto! Ecco la gioia della Pasqua! Ecco la lieta novella che ci spinge ad andare avanti, pur tra le difficoltà e i dolori della vita.

 

Ed è con questi pensieri che vogliamo augurarti una buona e santa Pasqua!

 

E vogliamo esprimerti tutta la nostra riconoscenza per la vicinanza che mostri ogni volta ai nostri fratelli cristiani che, soffrendo la persecuzione, rivivono sulla loro pelle la passione di Gesù.

 

Ma, tra tanto male, ci sono anche delle belle notizie.

 

Teresa Cinquina, dell’Associazione Pro Terra Sancta, ci ha infatti inviato un breve report su quello che è stato realizzato in questi due mesi in Siria, dopo il tragico terremoto di febbraio.

 

Tutto quello che Pro Terra Sancta è riuscita a fare, è stato possibile anche grazie al tuo generoso aiuto.

 

Abbiamo infatti raccolto, se ben ti ricordi, 11.000 euro.

 

Teresa ci dice che:

 

“il momento del panico, la disperazione e lo sconforto ha lasciato il passo alla voglia di ripartire, di rientrare nelle proprie case, di riprendere a lavorare.

 

Gli sfollati sono ancora migliaia, ma chiese, conventi e moschee sono diventate rifugi attrezzati, dove ancora migliaia di famiglie dormono e mangiano.

 

Del terremoto se ne parla ancora, certo, ma c’è chi prova a guardare avanti, come hanno fatto sempre. Anche se è sempre più difficile. Ci sono quelle vittime ancora sotto le macerie. Già, perché i mezzi per levarle da sotto non sono ancora arrivati.

 

Le sanzioni internazionali bloccano ancora ogni forma di aiuto (anche se non formalmente). Intanto i topi sbucano da ogni parte, e vanno banchettare coi corpi senza vita schiacciati dai muri dei palazzi”.

 

Tuttavia, ecco cosa è stato realizzato finora grazie al tuo contributo:

 

“La nostra mensa nel quartiere di Azizieh ad Aleppo ha distribuito pasti caldi fino a 4.000 persone ogni giorno, per tutti gli abitanti della città. Per le persone che non potevano raggiungere direttamente la mensa, circa 500, abbiamo attivato anche un servizio di distribuzione porta a porta per portare il pasto direttamente a casa”.

 

“ll Terra Sancta college, la struttura che ospita il Franciscan Care Center, è diventato un vero e proprio centro di accoglienza, che nei primi giorni ha accolto fino a 5000 persone sfollate. Famiglie con bambini, anziani, tutti coloro che avevano la casa gravemente danneggiata. Per ogni persona è stato fornito un materasso e delle coperte per proteggerli dal freddo, che nel primo periodo era davvero intenso. Ad oggi rimangono nel centro circa 500 persone, a cui si fornisce cibo e beni di prima necessità, mentre la maggior parte delle persone sono tornate nelle case”.

 

“Proprio sul tema delle case danneggiate, si stima che su 5000 edifici danneggiati dal terremoto ad Aleppo circa il 30% sia inagibile. Per questo siamo certi che almeno 1500 persone siano ancora in grave pericolo. Un gruppo di ingegneri sta facendo le prime ricognizioni proprio in questi giorni per controllare gli edifici più danneggiati, circa 300, e programmare al più presto la ricostruzione”.

 

“Infine, i bambini. Sono circa 1500 quelli che hanno subito traumi dopo il terremoto e che hanno paura a fare tutto, soprattutto a rimanere da soli. Ad Aleppo Est abbiamo mobilitato la nostra squadra di psicologi ed educatori per iniziare un percorso di cura”.

 

E queste sono alcune spese sostenute, forniteci sempre da Teresa:

 

– Fornitura di pasti caldi Aleppo Azizieh e Latakia: 7.580 euro;

 

– Kit di primo soccorso – prodotti per l’igiene e coperte: 3.500 euro.

 

Insomma, di lavoro ce n’è ancora tantissimo. Ma qualcosa è già stato fatto. E, quel che più conta, i siriani hanno voglia di ripartire e ricostruire. Vogliono… risorgere!

 

In questo senso è molto bella la testimonianza di Basel, giovane ingegnere che ha deciso di collaborare gratuitamente alla ricostruzione di alcune case, unendosi a un gruppo di specialisti italiani durante una missione di Pro Terra Sancta:

 

“Voglio dare una mano a ricostruire il mio paese. Io sono stato fortunato nella vita. Ho potuto studiare, fare una bella università e ho buone possibilità di fare un bel lavoro. Voglio restituire un po’ quello che mi è stato dato. Con i miei amici, per le persone che vivono ancora qui. E con l’aiuto di Dio, sono sicuro che ce la faremo”.

 

Sì, anche noi siamo sicuri che ce la faremo, insieme, aiutandoci a vicenda.
Raccogliamo più firme possibili!
I dati del Rapporto di ACS, tra gennaio 2021 e dicembre 2022, parlano chiaro. Nel mondo, in un 1 Paese su 3, il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. Vale a dire in 61 nazioni su 196. In totale, quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione mondiale, vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.

Firma subito la petizione alla presidente Meloni per dimostrarle che siamo in tanti ad avere a cuore il bene di tanti nostri fratelli e sorelle!
Aderisci anche tu