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Orissa, le vittime delle violenze anti-cristiane celebrano la Natività di Maria, protettrice in tempo di persecuzione!
Orissa, le vittime delle violenze anti-cristiane celebrano la Natività di Maria, protettrice in tempo di persecuzione!

Circa 3mila fedeli hanno ricordato le violenze del 2004 e del 2008. P. Singh: Maria intercede per noi soprattutto in tempo di paura. Sopravvissuta alle violenze del 2008: “anche se poveri, siamo fermi nella fede”.

 

Circa 3mila fedeli si sono riuniti per celebrare la Natività di Maria ieri, nella chiesa di Raikia, Nostra Signora della Carità, che nel 2004 e nel 2008 fu oggetto di un violento episodio di vandalismo. I cinque sacerdoti cattolici e le 10 religiose hanno pregato con la comunità Maria Vergine. “Dio ha scelto Maria come Madre del nostro salvatore Gesù Cristo – ha detto durante la celebrazione p. Manoranjan Singh, una vittima di violenze anti-cristiane del 2008 – che intercede con costanza per noi in tempo di bisogno e necessità, in particolare in tempo di persecuzione, paura e minaccia”.

 

I bambini hanno acceso candele e condotto la processione dall’esterno dell’edificio fino all’altare. A seguire, anche la Bibbia è stata portata in processione.

 

La Chiesa è stata oggetto di violenze nel 2004 e nel 2008. Nel 26 agosto 2004, l’edificio è stato vandalizzato da un gruppo di 300 fondamentalisti indù. Al tempo, la Vijay High School della parrocchia aveva ottenuto il permesso di piantare alberi e costruire un recinto intorno all’edificio. Un gruppo di commercianti locali indù si opposero alla decisione. Il 26 agosto, uno swami, Lakshmanananda, guidò circa 1.000 persone contro le nuove istallazioni, spingendoli a distruggere e sradicare. Quando un gruppo di cristiani, soprattutto donne, protestarono per l’atto violento, i più radicali si scagliarono contro la chiesa, urlando slogan come “Eliminare il cristianesimo” e “Uccidere tutti i cristiani”. Il gruppo di fedeli fuggì per salvarsi, ma questo non fermò la furia degli estremisti: essi picchiarono e minacciarono i sacerdoti, distrussero la porta principale, urinarono sull’altare, distrussero statue, immagini sacre e il crocifisso, e gettarono le ostie a terra. I vandali colpirono anche gli strumenti musicali, le vesti e diedero fuoco alla Bibbia e altri testi sacri. La violenza investi anche numerose abitazioni dei cattolici. Tutti i leader della Chiesa condannarono gli atti criminali. La persecuzione continuò nel villaggio, e nel 2008 si verificò il più grave crimine contro i cristiani dalit e adivasi del Khandamal. Le basse caste sono da sempre nel mirino dei fondamentalisti, che li vogliono al di fuori dalla società.

 

Per p. Singh, Maria Madre è stata al fianco dei fedeli nei momenti più difficili della violenza anti-cristiana. “Non siamo nati per caso o per errore – ha aggiunto p. Pradosh Nayak – perché dietro ogni nascita di essere umani vi è un motivo. Maria Madre era predestinata a svolgere un più grande ruolo nella storia della salvezza cristiana. Lasciamoci ispirare dalle sue virtù di onestà, semplicità, santità e prontezza a dire sì alla volontà di Dio”. “Noi riceviamo benedizioni, sapienza, saggezza, salute e sicurezza per intercessione della Madonna,” dice Priya Rani, studentessa del primo anno di scuole media.

 

Jasinta Naya, sopravvissuta alle violenze del 2008, commenta: “La mia fede è governata da Dio e questa fede diventa sempre più forte ogni giorno, quando recito il rosario”. E conclude: “I cristiani saranno pure poveri in ricchezza, ma siamo fermi nella fede cristiana, cosa che i fondamentalisti non riescono a tollerare”.

 

(Purushottam Nayak, AsiaNews, 10/09/2018)
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