Con un filmato della durata di 20 minuti, diffuso sul Web, il Daesh ha rivolto un appello ai propri seguaci e agli aspiranti tali affinché «terrorizzino e uccidano i cristiani d’Egitto».
Con un filmato della durata di 20 minuti, diffuso domenica scorsa sul Web, il Daesh ha rivolto un appello ai propri seguaci e agli aspiranti tali affinché «terrorizzino e uccidano i cristiani d’Egitto», accusati di essere alleati dell’Occidente nella guerra contro i veri musulmani. Una sorta di segnale, un via libera a ogni titpo di violenza. Nel video, montato con perizia tecnica come tutti i prodotti audiovisivi dell’organizzazione terroristica che ha fatto della priopaganda una delle sue armi più incidive, l’immagine del patriarca della chiesa copta ortodossa Tawadros III e quelle di affermati uomini d’affari egiziani, notoriamente cristiani, scorrono mentre una voce fuori campo invita a «liberare» il Cairo dagli infedeli. Poi, un uomo mascherato, che si identifica come Abu Abdullah al-Masry, annuncia che presto tutti gli jihadisti incarcerati nelle prigioni egiziane saranno liberi, essendo imminente la presa della capitale da parte dei combattenti islamisti. Al-Masry, nome di battaglia del 22enne Mahmoud Shafeek, è considerato oggi dalla polizia egiziana il responsabile dell’attentato verificatosi l’11 dicembre 2016 presso la cattedrale copta ortodossa di San Marco, al Cairo.