Privacy Policy
Il Christian Day da vivere ogni giorno!
Il Christian Day da vivere ogni giorno!

Oltre alle blasfemie contro i simboli cristiani, oltre le persecuzioni visibili che avvengono contro i cristiani in tante parti del mondo, vi è, in Italia ed in Europa, una persecuzione occulta che ogni credente Credente è chiamato a sconfiggere giorno dopo giorno.

 

Il manifesto apparso al museo d’arte contemporanea di Roma che mostra Gesù in atteggiamenti da pedofilo, il film che impersona Gesù come Gay, sono episodi avvenuti di recente, ma che non sono isolati e la sensazione è, che purtroppo continueremo a vederle, se nessuno si darà da fare passando dalla sterile lamentela all’azione concreta.

 

Il Christian Day che si è svolto sabato 25 gennaio a Roma, è stato il primo passo nella direzione del far sentire la propria voce in difesa di una fede oggi sempre più duramente vessata e dissacrata senza alcun rispetto. È una battaglia di civiltà, non condividere, infatti, è un diritto di tutti, ma offendere e mancare di rispetto – in maniera così sfrontata per giunta – è fare violenza al sentimento religioso altrui senza averne la benché minima considerazione.

 

Il Christian Day di sabato e tutte le iniziative che si intraprenderanno, reclamano la necessità innanzitutto di difendere, nello spazio pubblico, diritti esistenti ed in particolare di esigere il rispetto per le figure che rappresentano simboli di tutte le confessioni religiose ed in particolare quelle rappresentanti il Cristianesimo (in effetti per le figure dell’Islam i musulmani le difendono “egregiamente”), anche attraverso una più efficace tutela in ambito penale.

 

Ma oltre a ciò, difendere e rivalorizzare, le radici giudaico cristiane dell’Italia delle quali non c’è assolutamente da vergognarsi, visto che tutte le culture che si definiscono “civili”, hanno tratto tale loro caratterizzazione proprio grazie all’influenza del cristianesimo.

 

Oggi, invece, il “politicamente corretto” edifica muri portanti quando si tratta di altri “sentimenti religiosi”, mentre le offese ai cristiani passano per lo più inosservate e ha determinato una corrente di pensiero opposta ai valori del cristianesimo determinando un’avversione in costante crescita ed espansione.

 

Nel mondo vi sono 2 miliardi di cristiani, il cristianesimo è in assoluto la confessione religiosa più numerosa al mondo, ma i dati di quelli minacciati di persecuzione sono impressionanti: 260 milioni cioè il 13% , 15 milioni più che nel 2018. Le chiese, le strutture e gli edifici religiosi, attaccati, danneggiati o chiusi sono stati 9.500, un aumento spaventoso rispetto ai quasi 2.000 del 2018 e i dati aumentano di anno in anno. Ogni mese 240 cristiani vengono trucidati!

 

Le forme di persecuzione conosciute sono due: quella istituzionale, attuata dai sistemi totalitari con leggi che discriminano, emarginano, pongono limiti alla pratica religiosa, espresse con azioni di forza, di ostilità e repressione della libertà, e quella del terrorismo islamico che uccide, violenta, tortura, sevizia, che i governi non riescono a contrastare o contrastano in maniera esageratamente blanda. A livello internazionale l’attenzione è rivolta solo alle situazioni inerenti i paesi con ricchi giacimenti di petrolio.

 

Ma a queste persecuzioni visibili e conosciute se ne aggiunge una invisibile, che si muove in maniera subdola, che definiremo “PERSECUZIONE OCCULTA”.

 

Conoscete la storia della RANA BOLLITA? Mettete una rana in una pentola con l’acqua bollente, la vedrete saltare via immediatamente, ma se la mettete in una pentola con acqua tiepida ed accendete il fuoco al minimo, si godrà quel dolce tepore sino a beatamente addormentarsi ed infine, beatamente essere bollita. Questa è l’azione messa in atto da tempo verso, i cristiani, verso il cristianesimo e verso i suoi valori, attraverso una formula raffinata che si chiama finestra di Overton, che in pratica, in maniera scientifica, realizza il metodo della Rana Bollita.

 

Mentre tutti (o quasi, visto l’indifferenza dei governi) siamo pronti a meravigliarci e a deprecare le persecuzioni più manifeste, non allo stesso modo avviene per quella più sottile della persecuzione occulta, che come abbiamo detto si manifesta in modo subdolo, sfruttando il potere della comunicazione di massa, permettono a delle idee inizialmente “impensabili” e quindi “totalmente inaccettabili” attraverso una manipolazione socio-politica-culturale, divenire “accettabili”, poi “sensate”, “popolari” ed infine “leggi dello Stato”.

 

Questa, essendo invisibile, interessa una massa molto più grande di cristiani, condizionandoli ad un forzato silenzio di fronte allo scempio dei valori della vita e della famiglia di cui sono portatori, fino al punto quasi di negare la loro appartenenza a Cristo. Una pressione ed una manipolazione psicologica che vorrebbe neutralizzare la loro potenza di essere “testimoni” della Buona Novella, ossia del Vangelo.

 

Siamo passati dalle crociate di inizio primo millennio a questo assopimento generale. In nome della tolleranza, del rispetto, di un buonismo sconsiderato (tutti termini legittimi e affascinanti), ma, che avendo perso i loro reali confini, sono diventati strumentali a questa che possiamo a ragione definire persecuzione.

 

È bene ribadire e non dimenticare, che Il cristianesimo ha contribuito in maniera sorprendente allo sviluppo di quella che oggi chiamiamo “cultura occidentale”.

 

La civiltà occidentale è stata a tal punto influenzata e plasmata dal cristianesimo, da venire spesso identificata come “civiltà cristiana”.

 

Si può affermare che la vita stessa degli uomini sulla terra sarebbe oggi profondamente diversa se non ci fosse stato il cristianesimo. Si deve al cristianesimo la eliminazione del politeismo, delle mitologie e dei falsi concetti di Dio, giacché Gesù Cristo ci ha rivelato il vero Dio. Il cristianesimo ha portato a una visione più degna della persona umana.

 

Tutti i valori autenticamente umani sono stati difesi ed elevati dalla fede cristiana: la dignità della persona, del matrimonio, della famiglia, i valori di libertà, giustizia, sicurezza, dell’altruismo; gli esatti ambiti del divorzio, dell’aborto, la considerazione che i beni materiali sono mezzi dati da Dio all’uomo, per essere posti al servizio di tutta l’umanità.

 

Ma oggi la cultura dominante non è più cristiana. Oggi viviamo l’esaltazione del benessere basato sull’io (solo diritti soggettivi) e del piacere, al posto del Noi (bene comune – la collettività – doveri e impegni) e valori.

 

Questa situazione ha portato a definire la linea di pensiero che viene chiamata Politically correct (politicamente corretto) che afferma come corretti, valori totalmente contrari ed opposti ai valori sanciti dal cristianesimo, determinando la condizione che ciò che sino a 50 anni addietro era anormale oggi è normale e, ancora peggio, che ciò che era normale oggi è considerato anormale!

 

Se ad esempio un eterosessuale si scopre essere omosessuale, viene acclamato come un divo, diventa quasi una star, se avviene il contrario, che un omosessuale riscopre la sua eterosessualità, subisce una vera e propria persecuzione. Di cose simili ne accadono a iosa.

 

I Cristiani, quelli con la C maiuscola, che vivono il cristianesimo con la giusta intensità, sono considerati fuori moda, bigotti, trogloditi etc. etc.

 

A fronte di ciò, si presentano due opzioni. O la ritirata, isolandosi “dal mondo”, chiudendosi a riccio all’interno delle chiese; o si cerca di intervenire: spiritualmente, culturalmente, politicamente. Spiritualmente considerando l’Europa come terra di “missione evangelistica” da salvare mediante la predicazione (compito della chiesa).

 

  • Culturalmente, cambiando la cultura corrente (compito di tutti i Cristiani);
  • Politicamente determinando norme in linea e nel rispetto dei “princìpi cristiani” (compito dei politici).

 

In Europa il cristianesimo è in continua decrescita. In Svezia, ad esempio, la popolazione cristiana è passata dall’82,9% nel 2000, al 72,9% nel 2008; al 61,2% del 2016, 20 punti percentuali in 16 anni!  Ed il trend in tutta Europa, è in linea con quanto sta accadendo in Svezia.

 

Allarmarsi per questa situazione non è preoccupazione che deve riguardare solo i cristiani, ma l’intera popolazione. La costante perdita dei valori del cristianesimo, nella cultura corrente italiana, sta determinando la profonda crisi economica in cui versa il paese.

 

Per dirla alla Einaudi «Chi cerca rimedi economici a problemi economici è su falsa strada; la quale non può che condurre se non al precipizio. Il problema economico è l’aspetto e la conseguenza di un più ampio problema spirituale e morale». Ed Einaudi non era né un prete, né un papa, né un santo, ma protagonista per oltre vent’anni della vita della Bocconi, come professore di Scienza delle finanze e come direttore dell’Istituto di Economia, è stato governatore della Banca d’Italia, nonché Ministro del Bilancio ed infine Presidente della Repubblica italiana.

 

Quindi era un laico, un politico, uno molto competente in materia di economia. Ed in effetti l’esaltazione della trasgressione, dell’io, dei soli diritti e del piacere al posto dell’amore, del bene comune, dei doveri e degli obblighi e dei valori; esaspera l’egoismo, il tornaconto, il profitto a tutti i costi che non può non avere conseguenze negative sull’aspetto economico della collettività. Ecco spiegato perché «… Il problema economico è l’aspetto e la conseguenza di un più ampio problema spirituale e morale», come asseriva Einaudi.

 

La costante perdita dei valori sta incidendo fortemente sul valore di famiglia, con la conseguenza che i matrimoni diminuiscono, le separazioni e i divorzi aumentano e la denatalità è da suicidio demografico.

 

La popolazione, dal 2014 al 2018, è diminuita di 677 mila persone: una perdita pari alla scomparsa di una città grande come Palermo, conseguenza del crescente divario tra le nascite – che nel 2018 sono state 360 mila da genitori italiani, mentre i decessi oltre 600 mila. Una forbice di tale portata, peraltro in costante aumento, dà la misura di quanto grave sia la situazione. Il fenomeno è stato definito dagli addetti ai lavori con varie espressioni, che vanno dalla “bomba demografica” al “suicidio demografico” fino alla “peste bianca”, ma quella più utilizzata è stata “inverno demografico”, ma che credo ormai sia da attualizzare sostituendo la V con la F, rinominandolo “inferno demografico”.

 

In Italia le politiche attuali scoraggiano, anziché incoraggiare, le nascite, basti solo pensare agli aborti: ogni anno ne vengono praticati 100 mila, basterebbe solo questo per ridurre sensibilmente il fenomeno.

 

Nel 2050 due italiani su tre saranno anziani! le due principali conseguenze dell’invecchiamento della popolazione sono il progressivo aumento della spesa per le pensioni e per la sanità. Ogni anno arriveranno, come un bollettino di guerra, i rapporti dell’Istat che indicheranno che stiamo andando incontro ad un lento, ma inesorabile suicidio.

 

In pratica, continuando così, tra circa 150 anni la popolazione italiana non esisterà più, ma non sarà una fine indolore, ma una lenta agonia perché si assisterà alla supremazia schiacciante dei settantenni sui ventenni. Con conseguenze catastrofiche per il welfare, perché aumenteranno le spese e diminuiranno le entrate.

 

Compito dei Cristiani non è più solo portare la salvezza alle persone, ma anche cambiare la nazione.

 

Martin Luther King diceva «Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi, ma l’indifferenza dei buoni». Con la persecuzione occulta che si sta vivendo, realizzare ciò che asserisce M.L. King non è semplice, ma siccome è indispensabile, non può non essere fatto. L’unica strada da percorrere è quella di essere uniti in unica voce, perché uniti si vince!

 

Quindi lanciamo il progetto “ONE VOICE” che vuole vedere tutti i cristiani compatti in questo «combattimento di fede» (1° Tim 6, 12). Per realizzare quanto sta scritto in Efesini 5, 14-16 «Risvegliati, o tu che dormi, risorgi dai morti, e Cristo risplenderà su di te. 15 Fate dunque molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi, 16 facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono malvagi».

 

(Sandro Oliveri, VoceControCorrente, 01/02/2020)
Raccogliamo più firme possibili!
I dati del Rapporto di ACS, tra gennaio 2021 e dicembre 2022, parlano chiaro. Nel mondo, in un 1 Paese su 3, il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. Vale a dire in 61 nazioni su 196. In totale, quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione mondiale, vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.

Firma subito la petizione alla presidente Meloni per dimostrarle che siamo in tanti ad avere a cuore il bene di tanti nostri fratelli e sorelle!
Aderisci anche tu