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Francia, il doppio dramma delle 215 tombe profanate!
Francia, il doppio dramma delle 215 tombe profanate!
Nell’era dei social media fermarsi ai titoli può produrre ingenti danni. Se questo articolo fosse intitolato “Francia, profanate 215 tombe”, la reazione di molti sarebbe stata di sdegno e di rabbia. E magari, fermandosi al titolo e quindi senza nemmeno approfondire più di tanto i fatti narrati, alcuni avrebbero persino scelto da che parte stavano i colpevoli, invocando per loro punizioni esemplari se non di peggio.

 

Invece, questa è una storia (per certi versi) molto più semplice ma non meno dolorosa. È vero che mercoledì scorso nel cimitero Saint-Roch di Castres sono state profanate 215 tombe cristiane. Così com’è vero che, negli ultimi mesi, altri cimiteri (cristiani ed ebraici) sono stati profanati in Francia.

 

Non è un caso che, appena la profanazione è stata scoperta dal custode del cimitero, il sindaco della cittadina abbia reagito con forza, denunciando “la furia intollerabile con la quale è stato compiuto questo terribile attacco alla memoria dei nostri morti”. Poco dopo, anche il Presidente dell’Assemblea nazionale Claude Bartolone ha condannato l’accaduto definendolo “un atto inaccettabile”.

 

Sempre, mercoledì, Francois Hollande ha diffuso un comunicato “per condannare questi atti indegni che compromettono i valori della nostra Repubblica”. Aggiungendo: “sarà fatto ogni sforzo per assicurare che i responsabili siano rapidamente identificati e puniti “. Non è mancata nemmeno la voce del Primo ministro Manuel Valls che l’ha definita “un’offesa insostenibile”.

 

Nessuno l’ha detto esplicitamente ma tutti temevano il peggio: un’ulteriore escalation di violenza anti cristiana e anti ebraica. La vicenda – che resta inaccettabile e dolorosa – nelle ultime ore si è chiarita. Un ragazzo di 21 anni è stato arrestato. Era stato avvistato mercoledì alle 14.30 dal custode e (pare) filmato da una telecamera di sorveglianza.

 

Dopo il suo fermo ne è stato disposto il ricovero. Per il sostituto procuratore di Castres, “l’uomo ha disturbi psichiatrici così seri da risultare per ora incompatibili con la carcerazione”.

 

(Avvenire, 17/04/2015)
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