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Ancora un sacerdote cattolico rapito e ucciso a colpi di machete in Nigeria!
Ancora un sacerdote cattolico rapito e ucciso a colpi di machete in Nigeria!

Padre John Gbakaan è stato rapito il 15 gennaio e trovato morto il giorno seguente. «Scioccante e doloroso. Cosa fa il governo?»

 

Un altro sacerdote cattolico è stato ucciso in Nigeria, nella diocesi di Minna, stato di Niger. Padre John Gbakaan, parroco della chiesa di Sant’Antonio di Gulu, si era recato il 14 gennaio con il fratello a Makurdi per visitare la madre. Il giorno seguente, sulla via del ritorno, è stato attaccato sulla strada che collega Lambata e Lapai da un gruppo di banditi verso le 9 di sera. Sabato i banditi hanno chiamato la diocesi di Minna per chiedere un riscatto di trenta milioni di naira, circa 60 mila euro, per il rilascio dei due uomini. La richiesta si è poi abbassata a cinque milioni, ma nel frattempo il corpo senza vita di padre Gbakaan è stato trovato lungo una strada. Dalle ferite riportate, sarebbe stato ucciso a colpi di machete, che l’hanno completamente sfigurato. Non si hanno notizie del fratello.

 

«NOTIZIA SCIOCCANTE E DOLOROSA»

 

Il vicepresidente dell’Associazione cristiana della Nigeria (Can), il reverendo John Hayab, ha definito «scioccante e dolorosa» l’uccisione del sacerdote, chiedendo al governo di porre fine ai rapimenti e uccisioni di cristiani:

 

«Oggi nel nord della Nigeria molte persone vivono nella paura e molti giovani hanno paura di diventare sacerdoti o pastori perché la vita di questi è in grande pericolo. Quando banditi o rapitori si rendono conto che la loro vittima è un prete o un pastore, sembra che uno spirito violento si impadronisca del loro cuore per chiedere un riscatto maggiore e in alcuni casi arrivano al punto di uccidere la vittima. Stiamo semplicemente supplicando il governo federale e tutte le agenzie di sicurezza di fare tutto il necessario per porre fine a questo male».

 

RECORD DI OMICIDI IN ODIUM FIDEI

 

Come riportato dall’annuale rapporto di Open Doors sulla persecuzione dei cristiani, uscito pochi giorni fa, nel 2020 in Nigeria sono stati assassinati in odium fidei il 60 per cento di tutti i cristiani uccisi nel mondo: 3.530 in tutto. Se l’anno scorso i cristiani perseguitati hanno raggiunto la cifra record di 340 milioni, quelli uccisi sono ben 4.761.

 

La diocesi di Minna appartiene alla provincia ecclesiale di Kaduna, dove l’8 gennaio dell’anno scorso sono stati rapiti quattro seminaristi del Buon pastore. Uno di loro, il 18enne Michael Nnadi, è stato brutalmente assassinato perché, come ricordato da uno dei suoi rapitori, arrestato e incarcerato, continuava a pregare e a predicare il Vangelo anche in prigionia «con coraggio eccezionale. Non mi dava pace».

 

«IL PRESIDENTE BUHARI VIVE IN UN UNIVERSO PARALLELO»

 

La situazione dei cristiani in Nigeria si conferma gravissima a causa della duplice azione terroristica portata avanti da Boko Haram e pastori Fulani, che spesso vengono affiancati da bande di banditi locali. L’insofferenza, sia delle autorità cristiane che di quelle musulmane, è acuita dalla mancanza di azione da parte del governo. Sempre l’anno scorso, dopo l’uccisione di Nnadi, il presidente Muhammadu Buhari si era detto sorpreso dall’assassinio. Il presidente della Conferenza episcopale nigeriana e arcivescovo di Benin City, monsignor Augustine Akubeze aveva risposto così: «Molti nigeriani si chiedono se il presidente viva in un universo parallelo. Come può essere sorpreso? Dopo che alcuni di noi hanno partecipato a numerose sepolture di massa di cristiani uccisi da Boko Haram?».

 

(Leone Grotti, Tempi, 18/01/2021)
Raccogliamo più firme possibili!
I dati del Rapporto di ACS, tra gennaio 2021 e dicembre 2022, parlano chiaro. Nel mondo, in un 1 Paese su 3, il diritto alla libertà religiosa non è pienamente rispettato. Vale a dire in 61 nazioni su 196. In totale, quasi 4,9 miliardi di persone, pari al 62% della popolazione mondiale, vivono in nazioni in cui la libertà religiosa è fortemente limitata.

Firma subito la petizione alla presidente Meloni per dimostrarle che siamo in tanti ad avere a cuore il bene di tanti nostri fratelli e sorelle!
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